Guida galattica per bibliotecari poco social

Un piccolo sussidiario

Chi siamo?

Ci chiamano “la generazione Z” o “i nativi digitali”. Puoi trovarci ovunque e da nessuna parte perché viviamo in un “terzo luogo”. I confini tra il mondo fisico e quello digitale sono per noi sempre più sottili e così ci muoviamo liberamente viaggiando tra una dimensione e l’altra.

 

Perché questa guida?

Secondo Douglas Adams «Tutto quello che viene inventato dopo i tuoi trent’anni è un’offesa all’ordine naturale delle cose, è l’inizio della fine della civiltà e solo dopo essere stato in circolazione per almeno dieci anni torna a essere abbastanza normale». Abbiamo creato questo piccolo sussidiario per aiutare i bibliotecari a sfruttare le potenzialità del mondo social come un vero nativo digitale.

    Essere presenti sui social oggi può fare DAVVERO la differenza!

    I social fanno sì che le biblioteche non siano semplici istituti addetti al prestito/restituzione dei libri, ma che si crei un legame emotivo tra di essa e le persone coinvolte. Crediamo nei benefici che l’uso di questi strumenti porta al mondo della cultura in termini di accessibilità, fruizione e coinvolgimento dell’utenza.

     

    Vi siete mai fermati a pensare che molti lettori di oggi (e ancor più quelli di domani) non hanno mai vissuto senza la rete? Che un testo digitale è per loro più familiare di un libro di carta? Che potrebbero non sapere che esiste un luogo fisico dove trovare i loro libri?

    Ecco, se non avete mai fatto questi pensieri vi invitiamo a leggere la nostra guida con divertita curiosità senza pensare che questo rappresenti la fine della cultura. Se i nuovi utenti non vengono in biblioteca perché non raggiugerli nei luoghi che “frequentano”?

     

    Libera, Relazionale, Comunicativa. Ecco la vera identità di una biblioteca. Non ti suona familiare? Anche i social nascono con queste premesse. Sono spazi di relazione, informano, coinvolgono, ascoltano e rispondono a milioni di utenti che ogni giorno frequentano la loro community o pagina preferita. Un momento certamente di svago ma anche di relazione in cui tutti sono allo stesso tempo fruitori e consumatori.

      I social sono come una galassia per molti inesplorata e che per certi versi ancora spaventa scoprire. Catapultano la biblioteca in un nuovo mondo, in cui non è più sufficiente informare, comunicare, coinvolgere alla vecchia maniera.

      Per ripopolarla diventa necessario creare una narrazione, raccontare quelle caratteristiche che la rendono unica agli occhi di chi la frequenta e la vive anche nel mondo digitale.

       

      Ecco dunque pochi consigli, semplici ed esaustivi, a dimostrazione che tutti possono usare i social a proprio vantaggio e secondo i propri scopi.
      Le parole chiave da tenere a mente per affrontare questo viaggio:

      CREATIVITÀ

      emozioni

      PRESENZA

      STEP 1. RIMETTITI IN GIOCO  

        Essere presenti sui social non è una passeggiata. Non basta avere un profilo e postare la foto del giorno, ma bisogna costruire una strategia fondata su degli obietivi precisi. Si tratta di scegliere i contenuti giusti, le parole più adatte e molto altro. Ricorda innanzitutto che curare un profilo richiede tempo e competenze. Non è una attività a cui dedicarsi quando non si ha altro da fare. Se non hai molta familiarità con i social all’inizio lavorarci su sarà una vera e propria sfida, ma non lasciarti scoraggiare e mettiti in gioco.

        Innanzitutto, è bene preoccuparsi di come comunicare in modo efficace la tua identità sui social.

        Chiediti quindi:

         

        Che tipo di biblioteca siamo?  

            Cosa abbiamo fatto fino ad ora?  

                Che novità possiamo introdurre?

                  Ora che hai un quadro chiaro della tua situazione, puoi proiettarti verso il mondo esterno.

                  Guardati intorno: l’erba del vicino non è sempre più verde, ma è bene controllare!

                  Esempi virtuosi possono essere un buon punto di partenza per capire come muoverti finché non avrai definito una tua personale strategia.

                   

                  STEP 2. TIENI A MENTE I TUOI OBIETTIVI!  

                    Stabilito lo scenario, è ora di definire il tuo piano strategico. Le motivazioni che possono spingerti a creare un profilo Facebook o Instagram della tua biblioteca sono moltissime. Ad usare (correttamente) i social c’è solo da guadagnarci!

                    • Vuoi cercare nuovi utenti?
                    • Promuovere servizi?
                    • Ricercare alleanze?
                    • Creare un nuovo canale per il servizio di reference?
                    • Dare un’immagine positiva della propria biblioteca?

                    Gli obiettivi che ti poni sono alla base della vision della biblioteca.

                    Che il tuo scopo sia far conoscere il patrimonio posseduto a nuovi utenti o fidelizzare quelli che già ti sono vicini, definire i tuoi progetti futuri con empatia e sensibilità nei confronti delle nuove richieste dei pubblici è fondamentale per raggiungere i tuoi traguardi.

                    Consiglio furbo: ricorda che monitorare la propria visibilità sul territorio significa anche poter giustificare la propria attività davanti alle amministrazioni o degli enti a cui si afferisce.

                    STEP 3. CONOSCI VERAMENTE IL TUO PUBBLICO?  

                      Individuare e conoscere i propri pubblici è importante anche sui social!

                      Quando si ragiona sul pubblico a cui ci si riferisce bisogna tenere conto delle caratteristiche dei diversi utenti. Ci basiamo sul principio delle user personas che potremmo qui definire social personas. Grazie a questo metodo possiamo personalizzare con maggiore efficacia le diverse forme di pubblici con cui si entra in contatto.

                      Capire cosa piace alle fasce di pubblico che vuoi raggiungere significa poter proporre risorse modulate sui loro interessi così da incentivarli a frequentare la tua biblioteca. Cerchi di attirare più ragazze e ragazzi? Informati su cosa leggono, così da trasformare un incontro casuale in una bella relazione.

                      Conoscere le persone che visualizzano e interagiscono con i contenuti postati sulla nostra pagina è un fattore determinante per il brand della biblioteca. Essere informati su genere, fascia d’età, lingua, nazionalità ed interessi degli utenti concorre alla costruzione dell’identità online.

                      Adesso possiamo muovere i primi passi… per un viaggio diretto all’esplorazione di strani, nuovi mondi, fino a raggiungere la nostra (social) meta!

                       

                      STEP 4. QUALE ROTTA SEGUIRE?  

                        La scelta di quale social utilizare è il primo passo per creare una buona strategia. I social hanno caratteristiche molto diverse tra loro e si differenziano anche nei modi e negli scopi per cui gli utenti li utilizzano. Ogni libro ha un suo lettore proprio come ogni social ha la sua tipologia di utenti.

                        Nononostante tutte le statistiche elaborate attorno alle piattaforme social, ancora non è stata inventata una formula magica che indichi la strada giusta per comunicare al meglio la vostra biblioteca. Questo non vi impedisce però di adottare alcuni trucchetti strategici per veicolare i vostri contenuti nel modo più efficace.

                        Stando al report Digital 2023 realizzato da WeareSocial, in Italia quasi 44milioni di persone sono attive sui social. Le motivazioni principali per cui le persone visitano e partecipano alla conversazione sui social sono legate all’informarsi, al rimanere in contatto con i propri cari e al passare il tempo (tutti sopra il 40%).

                        Nella top 3 delle piattaforme più usate oggigiorno troviamo: 

                        • Facebook (con il 78% delle persone che dichiarano di utilizzarlo) 
                        • Instagram (con il 73%) 
                        • E molto distante, ma comunque presente, Tiktok (con il 38% delle persone). 

                        Cambia leggermente lo scenario per quanto riguarda le piattaforme preferite dagli utenti, con Facebook che cede il secondo posto a Instagram. TikTok rimane una decina di punti dietro a Facebook.

                        Vediamo quindi quali sono i contenuti che creano più engagement nei social più diffusi: Facebook e Instagram.

                        I tipi di post che garantiscono una migliore visibilità su Facebook si confermano status posts e foto; da evitare i link posts (link esterni, ad esempio a eventi, articoli ma anche a video su YouTube).

                        Per Instagram si conferma come top post il carosello di immagini. Al secondo posto, i video.

                        STEP 5. TRASFORMA L’INVISIBILE IN VISIBILE!  

                          Una volta creata la pagina è il momento di passare alla fase operativa: la scelta del materiale da pubblicare.

                          Renditi riconoscibile agli utenti. Carica sulla pagina l’immagine istituzionale – in grado sì di raccontare il servizio e l’istituzione, ma anche di creare emozioni rimanendo impressa nella memoria – insieme a delle brevi informazioni biografiche.

                          Programma la pubblicazione in modo strutturato e dinamico, prestando attenzione a differenziare la tipologia di contenuto in base al canale.

                          Garantisci una presenza quotidiana: stimola le conversazioni, rispondi – sempre – ricordandoti di adottare un linguaggio colloquiale, immediato ed emozionale.

                          Lavorare sui social significa adottare un nuovo tipo di linguaggio, più semplice e sintetico. Una domanda utile ad orientare la comunicazione sui social è “che tono di voce vogliamo usare?”. Infatti, in base al tipo di pubblico con cui vogliamo comunicare, è bene adottare uno stile ben preciso.

                          Tuttavia, anche in questo caso ci sono delle regole generali imprescendibili in qualsiasi ambito.
                          Su questo ci viene in soccorso George Orwell con Le sei regole per una buona scrittura:

                          • Non usare mai metafore, similitudini o altre figure retoriche che sei abituato a vedere sulla carta stampata
                          • Non usare mai una parola lunga se puoi usarne una corta
                          • Se puoi tagliare una parola, fallo
                          • Non usare mai la forma passiva quando puoi usare quella attiva
                          • Non usare mai un’espressione straniera, un termine scientifico o gergale quando esiste un equivalente nella propria lingua
                          • Infrangere queste regole prima di dire qualcosa di tremendo

                          e infine, cosa più importante…

                          ricordati che ogni biblioteca ha un suo percorso comunicativo, non esistono delle “istruzioni per l’uso” sempre valide.

                          questo è il nostro, trova il tuo!